Finalmente Luciano Spalletti
Nel calcio contemporaneo dove tutti dichiarano sempre le stesse cose e si esprimono con frasi di facciata e politicamente corrette, Luciano Spalletti è un unicum di cultura e di carisma.
E’ stato criticato: è troppo filosofo.
Se n’è andato all’estero, fino a San Pietroburgo, in Russia, e ha vinto con lo Zenit.
Due campionati di fila, una coppa e una supercoppa russa.
Uno Zenit che aveva vinto sino a quel momento solo una volta il campionato nella sua storia.
Ed è stato criticato: perché è facile vincere in Russia.
E’ andato e tornato da Roma, dove non ha vinto solo contro una Juventus di campioni, anche internazionali, che avrebbe vinto 9 scudetti di fila.
Ed è stato criticato: perché avrebbe dovuto vincerlo.
A Roma ha accompagnato al ritiro l’uomo simbolo della squadra e di una parte della città, Francesco Totti.
Ed è stato criticato: non si sarebbe dovuto permettere.
All’Inter ha riportato la squadra dal periodo più buio della sua storia, che durava da più di 5 annate, dall’Inter del triplete, in Champions League — per due anni di fila, garantendo alle casse del club linfa vitale per sopravvivere.
Ed è stato criticato: per come si era vista la squadra nei primi mesi dell’anno, avrebbe anche potuto lottare per lo scudetto.
A Napoli, si pensava che non avrebbe resistito che qualche mese, col suo carattere e quello del presidente De Laurentis.
A Napoli, senza capitan Marek Hamsik, ha dovuto accettare la partenza di tre pilastri della squadra come Koulibaly, Insigne e Mertens.
Una squadra in disarmo, si è detto.
Le pressioni di Napoli sono diverse, si è detto.
Non è un vincente, si è detto. Per tutta la vita di Luciano.
Eppure, oggi, è l’unico allenatore italiano dei tempi contemporanei, secondo solo ad Ancelotti, a vincere in Italia e fuori.
“ “Non è nelle stelle che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi” — Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli.”
In questo paese risultatista che ha considerato uno come Spalletti un perdente fino ad oggi, questo scudetto ha ancora più gusto di controcorrente.
Abbiamo un problema, e oggi è molto più evidente.
Finalmente Napoli. Finalmente Luciano Spalletti.